Una borgo, mille storie

Castelsantangelo sul Nera si trova nell’alta valle del fiume Nera, alle pendici del Monte Vettore. Le prime notizie storiche risalgono all’epoca longobarda, tra VI e IX secolo. Dalla fine del IX secolo, il territorio inizia ad assumere un’organizzazione più definita: il conte di Visso trasferisce la sua residenza nella zona di Nocria, costituendo un castello fortificato. È da qui che prende forma il sistema delle frazioni storiche, Nocria, Gualdo, Vallinfante, Rapegna, Nocelleto e Macchie, che ancora oggi definiscono l’identità della zona. In questo periodo si affermano due poteri paralleli: quello feudale, legato all’imperatore, e quello religioso, rappresentato dalle abbazie. Nel 1255, Visso annette i castelli e le ville dell’Alto Nera, tra cui Nocria e Gualdo. La residenza feudale viene distrutta, e si costituisce una nuova fortezza dedicata a San Michele Arcangelo, da cui deriva l’attuale nome di Castelsantangelo. Il borgo diventa il centro politico e amministrativo della Guaita Montana, un’unità sotto il controllo del Comune di Visso. Per secoli l’area fu contesa tra autorità locali, ghibelline, e il potere papale. Significativa è la battaglia del Pian Perduto del 1522, combattuta contro la rivale Norcia per il controllo del Piano di Quarto che ha coinvolto tutte le Guaite tra cui quella di Castelsantangelo sul Nera. Durante la Restaurazione, le due Guaite di Castelsantangelo sul Nera e Ussita intraprendono un lungo percorso per l’autonomia amministrativa, concluso nel 1920.

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Luoghi da non perdere

Valle dell’Acqua Gilarda

Valle dell’Acqua Gilarda

Valle dell’Acqua Gilarda, vallata il cui toponimo deriva dall’omonimo ruscello e che si caratterizza per una notevole varietà botanica che ogni giorno attira numerose farfalle, da qui la variante Valle delle Farfalle. Questo luogo offre lo spunto per approfondire la ricca biodiversità dell’area. La Valle dell'Acqua Gilarda è attraversata dall’itinerario escursionistico E11 del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, intitolato significativamente “Nel territorio del Cervo”: già il nome suggerisce ciò che gli escursionisti potranno incontrare lungo il cammino. Le estensioni boschive e le radure circostanti, come quelle già incontrate nei pressi della Madonna della Cona, costituiscono habitat privilegiato del cervo nobile (Cervus elaphus), simbolo del ritorno della fauna selvatica nei Sibillini. Dopo quasi due secoli di assenza, tra il 2005 e il 2006 il Parco Nazionale ha avviato un progetto di reintroduzione che ha portato a Castelsantangelo sul Nera 49 esemplari di cervo, provenienti dalla Foresta Demaniale di Tarvisio. Seguiti attraverso radiocollari, i cervi hanno trovato nei boschi e nelle radure dei Sibillini il loro ambiente ideale, contribuendo a ristabilire un equilibrio ecologico prezioso, anche come prede naturali del lupo. Oggi la popolazione è in crescita e l’osservazione di questi animali è divenuta uno degli elementi più suggestivi dell’esperienza naturalistica. Il bosco, con le sue radure e i suoi corsi d’acqua, è rifugio naturale dei branchi: femmine e piccoli da un lato, maschi adulti solitari o riuniti in piccoli gruppi dall’altro. In autunno, la valle si anima del bramito dei maschi in amore, un richiamo profondo che riecheggia tra le montagne e che segna uno dei momenti più intensi del ciclo vitale della specie. Proprio in questo periodo, i volontari e gli esperti del Parco si distribuiscono in una rete di postazioni d’ascolto per il censimento acustico, un evento che unisce ricerca scientifica e coinvolgimento comunitario, e che trasforma l’osservazione in esperienza partecipata.

Chiesa di Santa Lucia

Chiesa di Santa Lucia

La Chiesa di Santa Lucia, ubicata in località Rapegna, rappresenta uno dei luoghi di culto più antichi del territorio. La data della sua costruzione si presume possa essere rintracciata nel corso del XIII secolo: nel 1253, infatti, compare tra le chiese donate all’Abbazia di Sant’Eutizio di Preci dal vescovo Accoramboni. Nel corso del Cinquecento la chiesa fu ristrutturata e ampliata, come testimonia l’iscrizione sull’architrave del portale d’ingresso: “1548 tempore Bernardini Rectoris”. L’edificio presenta un interno semplice, a navata unica con abside piatta sorretta da arcate trasversali. Conserva ancora oggi interessanti opere d’arte, tra cui statue lignee di Santa Lucia e di Sant’Antonio Abate, oltre a tele di varie epoche. Il fondale dell’abside ospita una scena dell’Annunciazione, con Santa Lucia raffigurata accanto a San Pietro e San Paolo. Attualmente la struttura non è accessibile a causa dei danni subiti a seguito del Sisma 2016

Area picnic “Fonte della Salute”

Area picnic “Fonte della Salute”

A ridosso del centro storico e lungo le rive del fiume Nera si apre l’area pic-nic “Fonte della Salute”, uno spazio ricreativo pensato per vivere il verde in modi diversi. Il progetto ha trasformato questa zona in un parco moderno e funzionale, organizzato in piccole “isole” distribuite nell’area, ognuna con una destinazione precisa. Le aree dedicate ai pic-nic sono attrezzate con tavoli, panchine e una fontanella d’acqua, con la possibilità di utilizzare tre barbecue già predisposti per chi desidera cucinare all’aperto. Al centro è stata realizzata un’isola pavimentata in pietra naturale, pensata come punto d’incontro per eventi, feste e manifestazioni: una piccola gradinata consente di accogliere comodamente il pubblico. Non manca lo spazio per l’attività fisica. Una delle isole ospita infatti una zona fitness gratuita, con installazioni di design evoluto che permettono l’allenamento di più persone contemporaneamente, rendendo l’attività sportiva accessibile e condivisa. L’attenzione all’inserimento nel contesto ambientale è evidente: le pavimentazioni e le strutture si armonizzano con il paesaggio circostante, mentre i servizi sono stati potenziati con un piccolo parcheggio a pavimentazione drenante, che rispetta il terreno e riduce l’impatto ambientale. In più, a sostegno della mobilità sostenibile, sono state installate postazioni di ricarica per biciclette elettriche, che si aggiungono a quelle già presenti per le auto. La “Fonte della Salute” diventa così uno spazio multifunzionale, dove sostare, fare sport, incontrarsi o semplicemente trascorrere qualche ora all’aria aperta, con il fiume Nera che scorre poco distante a dare freschezza e continuità a questo nuovo punto di socialità. Geolocalizzazione: https://maps.app.goo.gl/qduTo26ehpiJ97h48

Chiesa di San Pietro

Chiesa di San Pietro

Nella frazione di Vallinfante, nella piccola piazzetta che introduce alla zona detta “Le Paure”, si trova la Chiesa di San Pietro. Le sue origini risalgono al XIII secolo, ma l’edificio attuale fu ricostruito nel 1653, come attesta l’iscrizione incisa sul portale d’ingresso, sui resti della precedente fabbrica medievale. L’interno è a navata unica con tetto a capanna sorretto da tre archi. Lungo le pareti si conservano diversi altari lignei con colonne tortili, un’acquasantiera in pietra lavorata e pregevoli dipinti: tra questi, una Madonna del Rosario, una tela con San Paolo e Sant’Antonio da Padova e un dipinto che raffigura l’episodio evangelico della Consegna delle chiavi a Pietro. La chiesa ha subito gravi danni in seguito al terremoto del 26 settembre 1997, che causò lesioni diffuse alla struttura. Un progetto di restauro ha successivamente permesso di ripristinare le parti compromesse, restituendo alla chiesa il suo aspetto originario. Attualmente la struttura non è accessibile a causa dei danni subiti a seguito del Sisma 2016

Chiesa di Santa Maria

Chiesa di Santa Maria

La Chiesa di Santa Maria si trova a monte dell’abitato di Vallinfante e risale al XIII secolo. L’edificio conserva importanti testimonianze artistiche: all’interno si possono ammirare affreschi attribuiti alla scuola di Paolo da Visso, un altare ligneo barocco del Seicento e un pregiato arazzo raffigurante San Rocco, protettore della frazione. Particolarmente sentita è la tradizione religiosa legata alla chiesa: ogni anno, la sera del 15 agosto, si svolge una suggestiva processione notturna durante la quale l’arazzo e la statua lignea del Santo vengono portati in parata. Il giorno successivo, il 16 agosto, si tiene la popolare “Sagra dei fagioli con le cotiche”, festa dedicata a San Rocco che unisce spiritualità e tradizione gastronomica locale. Attualmente la struttura non è accessibile a causa dei danni subiti a seguito del Sisma 2016